Berenson, Bernard

Authority

  • Altre intestazioni: Valvrojenski, Bernhard
  • Codice identificativo: AD900AU-101913
  • Tipologia: Persona Fisica
  • Date di esistenza: 1865-1959
  • Qualifica: Critico d'arte, collezionista, mercante.
  • Attività: Critico d'arte, collezionisa, intermediatore nel commercio di opere d'arte.
  • Storia: Nasce a Butremanz, in Lituania; in seguito ai pogrom del 1874, la sua famiglia si trasferisce a Boston, negli Stati Uniti, dove suo padre, nato Valvrojenski, prende il nome di Berenson e nel 1880 prende la cittadinanza americana. Frequenta le scuole americane e, grazie al suo eccezionale talento, viene ammesso alla Harvard University, dove si specializza in letteratura, studia le lingue e approfondisce la sua conoscenza dell’arte. Conseguita la laurea, si vede rifiutare la domanda per una borsa di studio che gli consenta di recarsi all’estero; ottiene allora, da persone sostenitrici del suo talento, un aiuto finanziario per visitare l’Europa. Nel 1887 è a Parigi, nell’anno successivo in Inghilterra dove frequenta Oxford e conosce Oscar Wilde; qui incontra anche la sua futura moglie, Mary Whitali Smith, a quel tempo coniugata con un altro. Si reca poi nei Paesi Bassi, in Germania, in Svizzera, in Grecia, in Italia; il suo interesse gravita principalmente verso la pittura, in particolare italiana. Nel 1890, sempre grazie ad aiuti finanziari di benefattori, lavora a una monografia su Lorenzo Lotto. Nuovamente in Inghilterra, studia la pittura inglese e dal 1891 inizia a collaborare con Mary da un punto di vista professionale. I due si stabiliscono poi a Firenze e si dedicano a visitare l’Italia. Berenson inizia a praticare l’attività di mediatore nelle compravendite di opere d’arte e diventa consulente di collezionisti; contemporaneamente, pubblica scritti sull’arte, anche con il supporto di Mary, che sposa nel 1900. I suoi volumi hanno successo presso il pubblico anglosassone e americano. Scrittore e critico affermato già nel primo decennio del Novecento, gli anni successivi lo vedono ampliare i suoi interessi: nel 1928 è a Costantinopoli; nel 1929 in Siria e in Palestina e poi n Spagna; 1931 ad Algeri. Con la moglie, ha intanto affittato villa I Tatti, presso Firenze, dove i due alimentano una importante collezione d’arte. Villa I Tatti si dota anche di una biblioteca e di una collezione di fotografie e diventa il centro d’affari dello studioso. Tra le due guerre, villa I Tatti è luogo d’incontro noto in tutto il mondo degli studiosi d’arte. Durante il fascismo, da essi osteggiato, i Berenson guardano con apprensione alle leggi razziali, che tuttavia non li colpiscono; allo scoppio del conflitto, decidono di rimanere in Italia. Nel 1943 il Vaticano offre protezione a Berenson; Mary rimane a I Tatti, dove si spegne nel 1945. Dopo la guerra, la villa ritorna a essere punto d’incontro di studiosi e collezionisti di tutto il mondo. Berenson vi muore; l’anno successivo alla sua scomparsa, seguendo le sue volontà, villa I Tatti viene acquisita dalla Harvard University, che ne fa un centro di ricerca attivo nei settori dell’arte, della musica, della letteratura e della storia.
  • Fonti (vedi legenda): 8, 9
  • Ultimo aggiornamento: 2011-06-17

Risorse collegate in archivio